Come evolve l’artrite

Lasciata a sé l’artrite provoca gravi e progressive distruzioni delle articolazioni e del tendini di articolazioni grandi e piccole.

Dopo breve tempo (se la terapia non è efficace) i piccoli muscoli che si trovano fra le articolazioni delle mani vanno incontro a parziale atrofia e compare una deviazione delle dita delle mani a colpo di vento, mentre la funzionalità delle mani viene progressivamente a ridursi perché le superfici articolari vengono colpite e alterate dalle erosioni e alla fine si determina la anchilosi delle piccole articolazioni delle dita e del polso.

L’artrite può colpire non solo articolazioni molto grandi (ginocchio, anca) ma anche quelle del laringe con alterazione della voce.

Le erosioni dell’artrite possono interessare la colonna cervicale nei casi più gravi – per fortuna ora estremamente rari – e i crolli che ne susseguono possono portare a serie e invalidanti menomazioni dovute alla compressione sul midollo spinale (con paralisi completa o parziale degli arti superiori e inferiori). La malattia ha un decorso vario che può procedere con lenta e progressiva distruzione delle articolazioni, che può verificarsi in modo subdolo e inesorabile anche se gli esami di laboratorio restano apparentemente sotto controllo e migliorano sotto la terapia: di qui la necessità che la sorveglianza del decorso della malattia avvenga non solo attraverso gli esami di laboratorio ma anche attraverso radiografie, ecografie delle mani e polsi oltre che con valutazioni della funzione articolare con questionari specifici.